Teatro
giovedì 17 ottobre ore 21,00
"Muri" prima e dopo Basaglia

testo e regia Renato Sarti
con Giulia Lazzarini
musiche Carlo Boccadoro
produzione Teatro della Cooperativa

Trieste, 1972. Avevo cominciato da poco a fare l’attore quando la direzione dell’Ospedale Psichiatrico Provinciale ci concesse l’uso del teatrino situato nel comprensorio manicomiale. La condizione era che alle prove potessero avere libero accesso gli utenti. Tra questi c’era Brunetta, una ragazza lobotomizzata che spesso si sedeva con noi alla ricerca di affetto che per anni le era stato negato. Nel ’74 mi sono trasferito a Milano. Brunetta non c’è più da parecchi anni, ma i suoi sguardi e la sua storia fanno indelebilmente parte della mia.
Il manicomio prima dell’arrivo di Franco Basaglia era un sorta di lager in cui veniva perpetrata ogni tipo di coercizione.
La protagonista riflette sulla sua esperienza di infermiera e lo fa con una nostalgia particolare, quella del poeta, quella che te sa tropo ben che non pol tornar, ma soprattutto con la lucidità di chi si rende conto che la straordinaria spinta di mutamento di quegli anni col tempo si è affievolita e rischia di finire inghiottita dall’indifferenza generale.
La legge Basaglia rappresenta uno dei punti più alti della storia della nostra democrazia. È stata una delle grandi conquiste di carattere sociale, umano e civile del nostro Paese. Dobbiamo conoscerla, difenderla, perché bisogna sempre riaffermare con forza che le lancette della storia non si possono e non si devono riportare indietro.
Renato Sarti